Bambine e bambini delle comunità Ait M’goune e Toufghine, in Marocco, hanno finalmente banchi, sedie, cattedre, lavagne e climatizzatori, utili anche al riscaldamento, per poter equipaggiare i moduli prefabbricati in cui svolgono le lezioni.
Le strutture mobili erano state consegnate alla comunità, nella provincia di Azilal, lo scorso agosto, in risposta al terribile terremoto che ha colpito le comunità dell’Alto Atlante a settembre del 2023.
Una ventina di giorni fa, a fine dicembre, sono arrivati tutti gli arredi. Con l’occasione sono stati inoltre distribuiti kit scolastici, ossia quaderni, zaini, astucci e tutto l’occorrente per la scuola, a 147 alunne e alunni, e consegnati oltre 1.700 alberi per la riqualificazione degli spazi esterni delle scuole. In questo modo bambine e bambini saranno pure coinvolti nella creazione di orti didattici.
Il giardinaggio è infatti valorizzato come uno strumento terapeutico e comunitario. Attività come la cura delle piante e la creazione di giardini non solo migliorano l’ambiente circostante, ma hanno anche effetti positivi sul benessere psicologico, riducendo stress, paura e tristezza. Queste iniziative possono contribuire alla gestione dei sintomi del disturbo da stress post-traumatico e alla riqualificazione degli spazi esterni, trasformandoli in luoghi di aggregazione e creatività. L’obiettivo è duplice: migliorare le condizioni di apprendimento e rendere gli spazi scolastici più accoglienti, stimolando la partecipazione attiva delle comunità locali.
Questo approccio punta a fare dei bambini e delle comunità i protagonisti del processo di ricostruzione, contribuendo non solo al recupero fisico ma anche al rafforzamento della resilienza sociale.
Le aree rurali più remote dell’Atlas, spesso difficili da raggiungere a causa delle strade distrutte, hanno sofferto danni ingenti. Nonostante le difficoltà logistiche, l’intervento di Progettomondo rappresenta un passo importante verso la ripresa. Il cammino verso la normalità è ancora lungo, ma il coinvolgimento delle comunità locali e l’implementazione di strategie innovative, come la valorizzazione degli spazi naturali e la promozione di attività educative, offrono una speranza concreta per un futuro migliore.
L’impatto del terremoto, che ha causato circa 3.000 morti, 6.000 feriti e la distruzione o il danneggiamento di quasi 60.000 strutture tra case, scuole e centri sanitari, ha scatenato una vasta manifestazione di solidarietà, sia a livello nazionale che internazionale.
La provincia di Azilal, nella regione di Beni Mellal – Khénifra, dove Progettomondo opera dal 2001, è stata tra le più colpite, con conseguenze devastanti, in particolare nelle aree rurali, dove il trauma e i danni materiali continuano a influenzare la vita quotidiana delle persone colpite.
Nonostante gli aiuti straordinari arrivati da una solidarietà diffusa, la ricostruzione avanza lentamente, lasciando molte famiglie ancora lontane dal tornare a condizioni di vita normali. Le scuole distrutte hanno costretto numerosi bambini, specialmente nelle aree più remote come l’Atlas, a interrompere l’istruzione primaria. Per questo motivo è fondamentale che, oltre ai primi interventi emergenziali, siano pianificate azioni a lungo termine per ricreare spazi sicuri e protetti, capaci di restituire un senso di normalità e sicurezza.
Il Progetto “Emergenza terremoto in Marocco. Supporto alle comunità di Ait Oumdis, Ait Tamlil e Demnate (provincia di Azilal)” finanziato dall’Otto per Mille della Chiesa Valdese e realizzato da Progettomondo va proprio in questa direzione: ripartire da bambine e bambini, attraverso la ricostruzione degli spazi educativi, e contribuire ad alleggerirne il trauma grazie alla creazione di spazi verdi.
Giulia Inguaggiato,
cooperante Progettomondo Marocco