Malgrado la complessità della situazione socio-politica e di sicurezza che sta colpendo sempre più seriamente Haiti, a luglio sono partiti i lavori nelle scuole programmate da Progettomondo con i partner, ed è inoltre stata avviata la predisposizione di due scuole semi-permanenti presso gli istituti scolastici di Vallère e di Marsan, oltre alla riabilitazione della Scuola Nazionale di Derodière, nel Comune di Torbeck. Per le scuola di Marsan e di Derodière è prevista anche la predisposizione di servizi igienicosanitari.
In collaborazione con i dirigenti scolastici è stato pure individuato il kit didattico per gli studenti, composto da zaino, quaderno, matite da disegno, righello, penne blu, gomma e matita. Anche gli insegnanti saranno dotati di materiale didattico ed è previsto pure un kit ricreativo e sportivo per ogni scuola, mettendo a disposizione palloni, frisbee, corde, gessi, lavagne per disegnare.
Ora non si aspetta che l’avvio ufficiale dell’anno scolastico.
Il Ministero dell’Educazione di Haiti in questi giorni ha annunciato con una nota ufficiale il rinvio di un mese dell’inizio del nuovo anno scolastico, previsto inizialmente per il 5 settembre. Tale decisione era attesa da molti a causa del recente peggioramento dell’insicurezza nazionale, dell’intensificarsi degli scontri tra i gruppi armati, del perdurare della scarsità di prodotti petroliferi e del conseguente innalzamento dei prezzi dei trasporti pubblici, nonché l’accelerato deterioramento socio-economico del Paese.
La situazione resta complessa anche nei dipartimenti del grande Sud, colpiti duramente dal sisma del 14 agosto 2021, che ha visto la nostra Ong attivarsi immediatamente con una raccolta fondi.
Progettomondo, in rete con CISV e Mlal Trentino, e grazie al contributo di Caritas Italiana, della Provincia Autonoma di Trento e della Chiesa Valdese, è infatti impegnato nel sostegno alla ripresa delle attività scolastiche affinché i bambini, le bambine, i ragazzi e le ragazze di Haiti possano tornare presto a scuola in sicurezza. Nello specifico, come detto, stiamo procedendo alla costruzione e riabilitazione di quattro strutture nei comuni di Torbeck, Maniche e Les Cayes nel dipartimento del Sud, e alla distribuzione di kit scolastici e pedagogici in occasione dell’avvio del nuovo anno scolastico.
Purtroppo, secondo dati Unicef, a un anno dal sisma più di 250.000 bambini e bambine non avranno ancora accesso a strutture scolastiche e a servizi sanitari adeguati né ad acqua potabile. Delle 1.250 scuole che sono state distrutte o danneggiate dal terremoto, la maggior parte non è stata ancora ricostruita. Tale ricostruzione, che potrebbe richiedere anni, è stata ritardata dall’instabilità socio-politica e dalla mancanza di fondi destinati al settore educazione che resta uno dei settori d’intervento più sotto finanziati.
A luglio il tasso di inflazione, che ad Haiti è sempre molto alto, ha raggiunto il 29%, dando un duro colpo alle già fragili economie delle famiglie. Di conseguenza, i prezzi dei beni di prima necessità continuano a salire di settimana in settimana, così come quelli del materiale scolastico.
In questa situazione il governo “invisibile” de facto di Ariel Henry, attuale primo ministro ad interim, si è limitato ad annunciare il rinvio dell’inizio dell’anno scolastico senza specificare quali misure intende adottare per alleviare la miseria della popolazione, consentire un ritorno a scuola in condizioni di sicurezza e risolvere la crisi del carburante.
L’isola caraibica è da anni scenario di una crisi politico-sociale e l’assassinio del presidente Moïse nel 2021 ha peggiorato profondamente la situazione. Le bande armate godono ormai di un’impunità diffusa e agiscono indisturbate nei quartieri popolari della capitale dove avvengono almeno 10 rapimenti al giorno. L’asse stradale che collega la capitale con i dipartimenti del Sud è bloccata ormai da un anno, e sono diffuse le violenze ai danni della popolazione civile.