Un Paese senza pace. Messo in ginocchio, oltre che da un’ormai cronica instabilità politica, anche da eventi naturali catastrofici e impietosi.
Il 14 agosto Haiti è tornata a tremare. Ora, mentre conta i danni e le vittime, salite a oltre 1.400, la popolazione è in apnea, con il fiato sospeso in attesa che la tempesta tropicale, annunciata con un’allerta gialla, completi l’opera catastrofica.
Il terremoto che si abbatté su Haiti nel 2010, noto in tutto il mondo per la sua potenza e la tragicità degli effetti, colpì direttamente anche i nostri progetti. La visuale apparsa agli occhi del nostro staff fu davvero scioccante.
Il sisma che sabato ha colpito il sudovest del Paese è stato di magnitudo persino più violenta, pari a 7,2.
E’ accaduto in una zona ben nota ai nostri operatori, visto che fino a un anno e mezzo fa le attività di Progettomondo si svolgevano proprio in quell’area, per promuovere il rafforzamento della società civile.
Oria siamo nel Dipartimento dell’Artibonite e in capitale, ma il nostro coinvolgimento resta comunque pieno, e non mancano le relazioni con associazioni e realtà locali, anche nel sudovest di Haiti.
“Stiamo individuando le necessità e partecipando alle varie riunioni dei coordinamenti di emergenza promossi dal Pam (programma alimentare mondiale) e dal Ministero della pianificazione”, spiega la nostra responsabile Centro America, Marialuisa Milani. “In passato abbiamo già effettuato numerose distribuzioni alimentari nell’isola caraibica, in sinergia con il Ministero della Salute e, quando è scoppiato il Covid, è stato adottato un cambio di destinazione dei fondi per acquistare dispositivi sanitari. Anche oggi siamo ovviamente a disposizione, pronti a indirizzare nuovamente i fondi destinati alle nostre attività per realizzare microprogetti nelle zone colpite e aiutare il Paese a risollevarsi anche da questa ennesima catastrofe”.
“Con molte mani il fardello è meno pesante” (proverbio haitiano)
Sostieni con noi la popolazione haitiana tramite una donazione con causale “Emergenza Haiti”
Al momento l’area è difficilmente raggiungibile, come spiega il nostro cooperante in loco, Lorenzo Cenci, in una breve testimonianza video.
Gli aiuti stanno arrivando solo via mare o tramite ponti aerei perché via terra la strada è impraticabile a causa della presenza di gang armate che ostacolano ogni possibilità di distribuire gli aiuti.
“L’urgenza è raggiungere le persone con acqua potabile, medicine e strutture di emergenza”, dice Cenci. “La natura montuosa del territorio, i danni alle strade e ai ponti stanno creando ulteriori difficoltà, insieme all’arrivo della tempesta Grace e alle abbondanti piogge con forti raffiche di vento, che portano con se anche il rischio di inondazioni”.