“Prima di giudicarli, ascoltali”. Questo il claim della campagna sulla giustizia giovanile promossa in Honduras da Progettomondo per sensibilizzare la società sull’importanza di applicare una giustizia riparativa, specie nell’ambito dei minori. Una giustizia che, sperimentando innovativi modelli di prevenzione, sappia mettere i ragazzi e le ragazze in conflitto con la legge nelle condizioni di riparare appunto il danno commesso e tornare alle proprie comunità senza stigmi e con concrete opportunità di sviluppo personale.
In Honduras, la legge considera i bambini di età pari o superiore a 12 anni già responsabili delle loro azioni.
Noi di Progettomondo siamo convinti che bambini, adolescenti e giovani, abbiano il diritto di essere ascoltati, di imparare, di avere una seconda possibilità, anche a seguito di un errore commesso. È con i fatti, con la presa in cura dei loro vissuti e delle loro emozioni che possiamo aiutarli a riscoprirsi, a migliorarsi, sensibilizzando al contempo la comunità sulle reciproche responsabilità.
Spesso questi adolescenti che arrivano a infrangere le regole risultano essere vittime prima che vittimari, vittime di una realtà che nella quale i loro diritti fondamentali sono vulnerati.
Dietro ogni ragazzo, ragazza, adolescente e giovane in conflitto con la legge, c’è una storia diversa, segnata dalla violazione dei loro diritti economici, sociali e culturali che pochi conoscono.
Sono vittime di una società che li viola. Crescono con maltrattamenti, carenze, abusi e violazioni dei loro diritti fondamentali.
Il progetto Justamente, in collaborazione con il consorzio Dokita, punta proprio a rafforzare il sistema di giustizia giovanile in Honduras, attraverso il rafforzamento delle capacità e competenze degli operatori interdisciplinari dell’INAMI, l’Istituto Nacional para Menores Infractores, la sperimentazione di metodologie di attenzione specializzata per il reinserimento sociale, educativo e lavorativo, la specializzazione degli operatori di giustizia e di sicurezza pubblica in materia di giustizia minorile e la corresponsabilità di attori pubblici e della società civile rispetto al processo di riabilitazione e reinserimento sociale dei minori e adolescenti in conflitto con la legge.
Lo scopo è appunto la riabilitazione globale dei giovani, il loro reinserimento nella famiglia e nella comunità. Lo si fa applicando un sistema speciale di giustizia, riparativa appunto, il cui fine non è punire, ma restaurare, riconoscere l’adolescenza come una fase della vita, con bisogni e difficoltà specifici.
Il Sistema Speciale di Giustizia Minorile è un sistema che educa, reintegra e arriva a privare della libertà solo come ultima risorsa.
Al momento dell’ammissione ai centri, viene redatto un piano educativo in collaborazione con il ragazzo o la ragazza, con i suoi genitori o tutori legali e con la comunità stessa. Quindi inizia un percorso per ripristinare i danni causati dai loro comportamenti antisociali, rafforzando abilità e competenze per affrontare la vita.
Il Sistema speciale di giustizia per i minori sostiene i giovani nel loro atto volontario di assumersi la responsabilità delle loro azioni e dei danni generati, attraverso un dialogo rispettoso con la persona offesa, i familiari e le persone della comunità, per trovare, insieme, il modo di correggere il torto causato.