Maniche rimboccate a Nampula in occasione dell’edizione 2021 del World Cleanup Day che si è svolto in 180 Paesi di tutto il mondo. Nella città del Mozambico, dove interviene Progettomondo con il programma Limpamoz, sono stati raccolti 164 i sacchi di rifiuti solidi, soprattutto plastica, e a seguire vetro, con il coinvolgimento sociale di quasi 500 volontari, compresi anche i rappresentanti e funzionari di Ong locali.
In collaborazione con la realtà locale Let’s Do It, attore attivo sul territorio con cui Progettomondo collabora da anni, sono stati forniti ai partecipanti magliette, guanti e tutto l’occorrente per fare piazza pulita dell’immondizia recuperata in strada.
L’iniziativa di sensibilità e interazione comunitaria ha raggiunto anche altri siti a livello extra-urbano. Tra questi: Moma, Angoche, Nacala-Velha e Ilha de Moçambique dove si si sono registrati rispettivamente i seguenti dati: 59 partecipanti e 20 sacchi raccolti, 148 partecipanti e 20 sacchi raccolti, 162 partecipanti e 20 sacchi raccolti, 223 partecipanti e 43 sacchi raccolti.
Al contempo il World Cleanup Day è andato in scena anche a Beira, sempre al motto Eu limpo o meu espaço, ossia “Io pulisco il mio spazio”. Qui hanno partecipato 127 persone di varie organizzazioni, tra cui Progettomondo e Cam che hanno ripulito le spiagge di Estoril e di Desaguadouro-Marista.
Sono stati raccolti 500 kg di rifiuti, smistati in 150 sacchi di vetro, 120 sacchi di cocci, 87 sacchi di bottiglie di plastica e 8 sacchi di rifiuti non riciclabili.
Di pari passo in Italia, con la partecipazione dell’associazione MLAL Trentino Onlus e del CAM, si è fatta razzia di rifiuti a Rovereto, dove, nell’ambito del Festival Moltiplicazioni, sono stati ritrovati e portati in discarica rifiuti di ogni genere, dai mozziconi di sigarette alle padelle, le lattine e persino discariche abusive.
Domenica 3 ottobre sempre nell’ambito del Festival, il presidente di Progettomondo, Mario Mancini, ha partecipato al momento di analisi merceologica della frazione residua dei rifiuti urbani di Rovereto, durante cui è stato spiegato come funziona la gestione dei rifiuti e quali sono le sfide che ci attendono, sia qui che in Mozambico, per promuovere la sostenibilità ambientale.
Si è presto spunto proprio da Limpamoz per offrire una presentazione alternativa e coinvolgente di una analisi merceologica dei rifiuti. Gli amici ingegneri ambientali di ISER hanno mostrato (mettendo concretamente le mani in un normale bidone condominiale di immondizia!), l’importanza di fare una raccolta differenziata corretta perché questa faccia – realmente – la differenza. Si è visto come la fretta, la pigrizia e a volte pure delle errate convinzioni, anche da parte delle persone più sensibili alla salvaguardia dell’ambiente, producano chili di rifiuti non correttamente differenziati che, per essere re-inseriti in cicli sostenibili di raccolta, riciclo e riuso di carta, plastica, alluminio, vetro e compost, comportano la necessità di un intervento umano. Plastica, vetro e lattine gettate nell’indifferenziata, così come rifiuti organici.
Ogni volta che si commette uno sbaglio nel differenziare, non solo questo errore si trasforma in un costo in termini organizzativi che si ritroveranno prima o poi in bolletta, ma si va a gravare qualcuno, quasi sempre persone svantaggiate, di un lavoro obiettivamente spiacevole, quello di ri-differenziare quanto buttato nel posto sbagliato.
Il nostro impegno per la sostenibilità ambientale quindi vuole essere sia al fianco delle istituzioni e della popolazione mozambicana nella difficile soluzione del problema sempre più pressante della raccolta e della gestione dei rifiuti urbani nelle città di Beira e Nampula, sia nel nostro territorio.