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Giustizia
Italia
Giu 2024

Linguaggio di genere, ci sono cose più importanti?

“Ogni volta che in Italia si prova a fare un passo avanti nel campo dei diritti civili o si lotta per la difesa o l’empowerment di quelle che definiamo minoranze, qualcuno immediatamente protesta: «Ma non ci sono cose più importanti?». La retorica del «ci sono cose più importanti» negli ultimi anni è diventata una vera e propria tendenza, la risposta prediletta in ogni dibattito. Ed è proprio seguendo questa logica che molte battaglie vengono messe in secondo piano, perché, appunto, c’è sempre qualcosa di «più importante»”. Sono le parole di Cathy La Torre, avvocata e attivista scrittrice del saggio Ci sono cose più importanti.

Viviamo in un mondo in cui metà del genere umano è discriminato, un mondo in cui parlare di sindaca, avvocata o architetta genere scandalo, un mondo al maschile, un mondo in cui certe espressioni sembra meglio non utilizzarle e in fondo, replicano molte persone, che differenza fa?
Quando si parla di violenze di genere, invece, la differenza è enorme, colossale, quando si scrive, si racconta una violenza i termini vanno pesati con cura, centellinati, l’informazione fornita deve essere precisa nel rispetto della donna che ha subito la violenza. Parlare di femminicidi non equivale a parlare di omicidi, e stupro non è il sinonimo di abuso, o di molestia, così come il catcalling non è un complimento.
Nel quadro del progetto Aicha: vivere insieme in una società egualitaria per tutte e tutti, promosso in Marocco da Progettomondo, arriva un mini-glossario per conoscere i termini da utilizzare tutte le volte che si vogliono descrivere le violenze di genere nel tentativo di diffondere maggiore consapevolezza, nel tentativo di essere agenti del cambiamento perché un mondo pensato al maschile non corrisponde alla nostra idea di cambiamento.

Di recente operatori e operatrici della sede veronese di Progettomondo hanno partecipato a un corso di formazione messo a disposizione da Aidos per lavorare e progettare oltre gli stereotipi.
L’Unione Europea riconosce gli stereotipi di genere come la causa alla radice della diseguaglianza di genere e della violenza di genere e il cambiamento passa anche dal linguaggio.

GLOSSARIO

SESSO: fa riferimento alle caratteristiche biologiche e fisiologiche che definiscono gli esseri umani come femmine o maschi. Questi insiemi di caratteristiche biologiche non sono reciprocamente esclusivi – in quanto esistono persone che li possiedono entrambi – ma tendono a differenziare gli umani come maschi e femmine. (AIDOS, Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, Comunicare oltre gli stereotipi, 2023, p. 8)
GENERE: si riferisce alle relazioni tra uomini e donne e ragazzi e ragazze, nonché alle relazioni interpersonali tra le donne e tra gli uomini. Tali attributi, opportunità e relazioni sono costruiti a livello sociale e appresi attraverso processi di socializzazione. Sono specificamente legati a un momento e a un contesto storico, e sono modificabili. (AIDOS, Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, Comunicare oltre gli stereotipi, 2023, p. 8)
STEREOTIPI DI GENERE: idee preconcette secondo cui a maschi e femmine sono attribuite caratteristiche e ruoli determinati e limitati dal genere loro assegnato in base al sesso. (Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE))
SESSISMO: azioni o atteggiamenti che discriminano le persone semplicemente in ragione del loro sesso o genere. Il sessismo è collegato al potere nel senso che i soggetti detentori di potere godono abitualmente di trattamenti favorevoli, mentre i soggetti privi di potere sono abitualmente discriminati. Il sessismo è associato anche agli stereotipi, dato che le azioni o gli atteggiamenti discriminatori si fondano spesso su false credenze o generalizzazioni riguardanti il sesso o il genere. (Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE))

CULTURA DELLO STUPRO: è un’espressione usata negli studi di genere e sta a indicare una cultura in cui i media, le opinioni comuni e i prodotti mediatici, nonché sovente le sentenze dei tribunali, normalizzano e minimizzano la violenza di genere (Carlotta Vagnoli, Maledetta sfortuna 2021, p. 121). Descrive una società in cui la violenza è considerata attraente sotto il profilo sessuale e la sessualità assume modalità violente. La cultura dello stupro si manifesta in violenze sessuali che assumono forme quali commenti di tipo sessuale, palpeggiamenti e stupri, e comprende anche la giustificazione di tali violenze contro le donne e la loro presentazione come fatti normali. Il termine può essere utilizzato anche in riferimento a determinati gruppi o situazioni, come gli stupri di guerra o gli stupri su persone detenute (Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE)).
VIOLENZE DI GENERE: violenza diretta contro una persona a causa del suo genere, della sua identità o espressione di genere, o che colpisce in misura sproporzionata persone di un particolare genere (Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE)). Le violenze di genere possono essere:
VIOLENZA SESSUALE Si riferisce a qualsiasi atto di violenza sessuale contro la volontà di una persona o contro una persona incapace di dare il proprio consenso.
VIOLENZA FISICA: Violenza fisica Include forme di violenza o atti di negligenza che possono causare dolore fisico o lesioni.
VIOLENZA PSICOLOGICA: Abuso emotivo e psicologico Questo termine si riferisce all’inflizione di dolore o trauma mentale o emotivo.
VIOLENZA SOCIALE O ECONOMICA Questo termine si riferisce alla violenza non fisica generalmente veicolata da leggi e politiche che negano a donne e ragazze, e a qualsiasi altro gruppo in situazione di vulnerabilità, l’accesso al reddito, ai servizi finanziari, alla proprietà e alle opportunità di avanzamento sociale, riguarda anche la sfera familiare e gli equilibri di coppia e consiste in una serie di comportamenti volti ad impedire che il familiare sia o possa diventare economicamente indipendente, per poter esercitare sullo stesso un controllo indiretto, ma estremamente incisivo (Carlotta Vagnoli, Maledetta sfortuna,2021, p. 45).

ABUSER: la persona che commette violenza, sia essa psicologica, sessuale, economica, domestica o mobbing (Carlotta Vagnoli, Maledetta sfortuna , 2021, p. 120).
SOPRAVVISSUTA/SURVIVOR: persona che esce dal circuito della violenza e interrompe la catena di abusi (Carlotta Vagnoli, 2021, p. 121). Usiamo sopravvisuta/survivor per evitare di alimentare lo sguardo paternalistico che trova la soluzione solo nella tutela o nelle misure di sicurezza. Le donne sono capaci di autodeterminarsi e difendersi. Inoltre, le donne che hanno vissuto la violenza non vogliono vivere come “vittime” per tutta la loro vita o essere identificate solo con quanto avvenuto (AIDOS, Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, Comunicare oltre gli stereotipi, 2023, p. 8).
VICTIM BLAMING: “colpevolizzazione della vittima”, avviene quando si imputa la colpa del reato alla persona che lo ha subito. Questa pratica accompagna da sempre, culturalmente parlando, le vittime di violenza di genere. Un classico esempio è: «Se esci di sera in minigonna te la vai a cercare» (Carlotta Vagnoli, Maledetta sfortuna, 2021, p. 121).
REVENGE PORN: condivisione non consensuale di materiale intimo. Il termine significa letteralmente “vendetta porno”. Lo si usa in modo colloquiale per indicare questa fattispecie di reato ma è in realtà un termine impreciso perché la vendetta indica un’azione da dover punire e quindi una colpevolizzazione (che nel caso della condivisione non consensuale non dovrebbe esistere) e soprattutto non è porno, perché il porno è (dovrebbe essere) consensuale (Carlotta Vagnoli, Maledetta sfortuna,2021, p. 121).
STALKING: atti persecutori che devono il loro nome all’atto di inseguire silenziosamente la preda. È una manifestazione della violenza di genere in cui la vittima diventa destinataria di minacce, molestie, atti lesivi, ma anche pedinamenti, mail-bombing e continue telefonate e messaggi, regali, scritte su muri o danneggiamento dei beni. Nasce dal desiderio di controllo dell’abuser sulla vittima (Carlotta Vagnoli, Maledetta sfortuna 2021, p. 121).
CATCALLING o molestie di strada: il nome in inglese indica il verso che si emette per chiamare un gatto. Il termine include tutte le molestie verbali e i pedinamenti che avvengono per strada, in aree pubbliche, locali, mezzi pubblici a mezzo di fischi, frasi molestanti, avance non richieste e persistenti, gesti espliciti, suonate di clacson, pedinamenti e così via (Carlotta Vagnoli, Maledetta sfortuna 2021, p. 120).
MOLESTIA SESSUALE: forma di violenza di genere che comprende comportamenti fisici, verbali o non verbali non graditi di natura sessuale, che hanno lo scopo o l’effetto di violare la dignità della vittima e di creare un clima intimidatorio, ostile, degradante, umiliante o offensivo. Le molestie sessuali sono compiute abitualmente nel contesto di abusi di potere, promesse di ricompensa o minacce di rappresaglia (Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE)).
ABUSO SESSUALE: L’espressione “abuso sessuale” comprende ogni tipo di contatto sessuale non consensuale (AIDOS, Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, Comunicare oltre gli stereotipi, 2023, p. 9).
STUPRO: la parola “stupro” indica un rapporto sessuale non consensuale con penetrazione. É preferibile utilizzare la parola stupro invece che l’espressione “abuso sessuale”, si tratta in entrambi i casi di violenza sessuale, ma usare “abuso sessuale” nel caso di stupri contribuisce a sminuire la gravità dell’atto o a creare confusione su quanto è avvenuto (AIDOS, Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, Comunicare oltre gli stereotipi, 2023, p. 9).
FEMMINICIDIO: La parola “femminicidio” indica uccisioni di donne da parte di uomini per il fatto di essere donne ed esplicita che non costituiscono incidenti isolati, frutto di perdite improvvise di controllo. Il “raptus” non esiste come patologia psicologica. I femminicidi si configurano come l’ultimo atto di un continuum di violenza di carattere economico, psicologico, fisico o sessuale (AIDOS, Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, Comunicare oltre gli stereotipi, 2023, p. 9).

Bibliographie
– AIDOS, Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo. (2023, Novembre 27). Comunicare oltre gli stereotipi. Récupéré sur https://aidos.it/comunicare-oltre-gli-stereotipi/
– Carlotta Vagnoli. (2021). Maledetta sfortuna. Fabbri .
– Cathy La Torre. (2022). Ci sono cose piu’ importanti. Mondadori.
– Il Post. (2021). Questioni di un certo genere. Iperborea.
– Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE). (s.d.). Glossary and thesaurus. Récupéré sur https://eige.europa.eu/publications-resources/thesaurus

Di seguito viene proposto anche un approfondimento sulle identità sessuali, consapevoli che chi viene nominato ha più concretezza; chi non ha un nome, invece, è meno visibile ai nostri occhi, (Il Post, Questioni di un certo genere, 2021, p.42) e dunque mettendosi in prima linea nel gioco della complessità che caratterizza il genere umano e la società che abita si vogliono di seguito fornire alcune definizioni utili a permettere a tutte le persone di affermare la propria dignità, senza distinzioni e senza ostacoli all’esercizio dei propri diritti (Vision Progettomondo).

IDENTITÀ SESSUALE: è il complesso degli aspetti che descrivono la sessualità di una persona, dunque il sesso, il genere, l’orientamento sessuale e l’identità di genere; per identità sessuali «non conformi» si intendono tutte quelle che storicamente sono state considerate un’eccezione alla «normalità», dunque tutte le identità sessuali diverse da quelle delle persone cisgender ed eterosessuali (Il Post, Questioni di un certo genere, 2021, p.23).
SESSO: fa riferimento alle caratteristiche biologiche e fisiologiche che definiscono gli esseri umani come femmine o maschi. Questi insiemi di caratteristiche biologiche non sono reciprocamente esclusivi – in quanto esistono persone che li possiedono entrambi – ma tendono a differenziare gli umani come maschi e femmine (AIDOS, Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, Comunicare oltre gli stereotipi, 2023, p. 8).
GENERE: si riferisce alle relazioni tra uomini e donne e ragazzi e ragazze, nonché alle relazioni interpersonali tra le donne e tra gli uomini. Tali attributi, opportunità e relazioni sono costruiti a livello sociale e appresi attraverso processi di socializzazione. Sono specificamente legati a un momento e a un contesto storico, e sono modificabili (AIDOS, Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo, Comunicare oltre gli stereotipi, 2023, p. 8).
ORIENTAMENTO SESSUALE: si riferisce all’attrazione sessuale verso altre persone. In poche parole, è con chi siamo interessati a uscire, con chi vogliamo stare, con chi vorremmo andare a letto. L’orientamento sessuale può essere direzionato verso individui dello stesso genere, del genere opposto, di entrambi i generi, o nessuno di questi (Puntata programma radio Pinocchio, 11 ottobre 2021, https://www.deejay.it/programmi/pinocchio/puntate/pinocchio-del-11-10-2021/ ).
ETEROSSESUALITÀ: chi sperimenta attrazione verso il sesso opposto
OMOSESSUALITÀ: chi è attratt* da persone dello stesso sesso
BISESSUALITÀ: chi è attratt* da più di un sesso
PANSESSUALITÀ: persone attratte da altre indipendentemente dal genere
ASSESSUALITÀ: persone che non sperimentano attrazione sessuale nei confronti di alcun genere
IDENTITÀ DI GENERE: L’identità di genere viene definita come il modo in cui gli individui percepiscono sé stessi e si definiscono come maschi, come femmine, come un mix di entrambi, o come nessuna di queste cose (ibid).
CISGENDER: chi si riconosce nel genere corrispondente al sesso biologico
TRANSGENDER: chi si riconosce nel genere opposto al sesso biologico o a un genere intermedio tra i due
TRANSESSUALE: chi tra le persone transgender si sottopone o si è sottopost* ad un’operazione di transizione da un sesso all’altro
GENERE NON BINARIO: persona che non si riconosce e non riconosce la costruzione binaria del genere ovvero l’idea che esistano solo due generi uomo/donna
AGENDER: persone che rifiutano di identificarsi in un genere

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