Fino al 10 dicembre, Progettomondo si unisce alla campagna mondiale contro le Violenze Basate sul Genere che, in occasione delle giornata mondiale contro la violenza sulle donne, ha preso il via il 25 novembre in Mali.
La campagna è corale e ci ricorda che, come comunità, abbiamo una responsabilità collettiva nel porre fine a questa ingiustizia. Sebbene si tratti di un’iniziativa internazionale, ha una risonanza particolare in Mali, dove le sfide sono immense e le soluzioni urgenti.
La violenza basata sul genere non ha confini, colpisce milioni di donne e ragazze in tutto il mondo, e purtroppo, il Mali non sfugge a questa realtà. Ogni giorno, migliaia di donne subiscono violenze fisiche, psicologiche ed economiche. Queste violenze non indeboliscono solo le vittime, ma tutta la società.
La campagna è un appello all’unità. Ognuna e ognuno di noi ha un ruolo da svolgere per mettere fine alla violenza e garantire un futuro migliore.
In Mali, la campagna che rientra nel progetto «Attiviamoci», finanziato dall’Unione Europea e realizzato da Progettomondo, come capofila, in collaborazione con l’associazione Subaahi Gumo (ASG), l’associazione dei Giuristi Maliani (AJM) e l’associazione maliana Acte Sept (AS).
Il progetto “Attiviamoci”, per tre anni, fino al 2027, mira a contribuire alla promozione e alla protezione dei diritti umani e al sostegno alle persone vulnerabili, le sopravvissute alla violenza di genere e le vittime di violenza in Mali.
Le attività, in generale, coinvolgono associazioni di giovani attiviste, sopravvissute alla violenza di genere, persone sfollate, ma anche leader comunitari, religiosi e tradizionali, insegnanti, animatori, animtrici, giovani artisti e artiste locali; 85 rappresentanti delle autorità. Prevedono lo sviluppo e l’adozione di moduli di formazione su diritti umani, equità di genere, lotta contro le violenze basate sul genere (Vbg); la creazione di un osservatorio regionale con funzione di monitoraggio pubblico e follow-up sulla lotta contro le VBG e la protezione dei diritti umani; la sperimentazione di pratiche innovative attraverso l’impiego di tecniche artistiche per promuovere i diritti umani e la democrazia, l’istituzione di un meccanismo comunitario di prevenzione, protezione e sostegno per le vittime; la creazione e l’attivazione di gruppi di aiuto, di supporto psicologico, di sostegno post-violenza; l’attivazione di fondi per attività generatrici di reddito per il reinserimento socio-economico delle donne e dei giovani; iniziative di advocacy per la promozione del dialogo tra la società civile e le autorità per una risposta adeguata alle violenze e la sensibilizzazione della comunità.