Supportare giovani e donne in stato di detenzione perché possano apprendere competenze tecniche e, di conseguenza, semplificare il processo di reinserimento lavorativo.
È questo l’obiettivo del progetto “Imparare per essere liberi“, finanziato da LED Bolivia e promosso da Progettomondo, tra La Paz e Cochabamba, per rafforzare la formazione tecnica come strumento essenziale per la riabilitazione e la reintegrazione sociale, contribuendo a un sistema penitenziario più inclusivo ed efficiente.
L’impegno di Progettomondo per una giustizia riparativa e nuovi approcci alla risoluzione dei conflitti è ormai storico in Bolivia, tanto che è poi stato diffuso dalla nostra Ong in molti altri contesti sia del Centro e Sud America, che in Africa, ed è attiva la partecipazione a tavoli di confronto anche in Italia.
Questo progetto si pone quindi come il proseguimento attivo di un filone avviato da oltre 15 anni e partito proprio in Bolivia.
Durante il recente “Incontro Nazionale sull’Educazione in Contesti di Detenzione” che si è svolto a Cochabamba, si è discusso di identificare necessità e proposte per migliorare i programmi formativi e il loro impatto sulla reintegrazione sociale e lavorativa delle persone private della libertà.
L’incontro è stato presieduto da Juan Carlos Limpias, direttore generale del carcere penitenziario di Cochabamba e ha visto la partecipazione di Abraham Colque, coordinatore generale di Progettomondo, oltre che della deputata nazionale Olivia Guachalla, presidente della Commissione Costituzione, Legislazione e Sistema Elettorale.
I partecipanti, tramite workshop organizzati su quattro tematiche, hanno generato proposte concrete. Si sono affrontati l’analisi dell’offerta formativa e della sua rilevanza, per identificare i bisogni e le richieste educative delle persone detenute e valutare le capacità dei centri penitenziari di rispondere a tali esigenze; la necessità di un coordinamento tra le istituzioni per migliorare la gestione educativa, mirato a progettare un piano d’azione che favorisca la collaborazione tra le istituzioni coinvolte; l’integrazione di temi chiave nei curricula educativi, per includere argomenti come imprenditorialità, gestione aziendale, commercio e sviluppo di competenze trasversali, con l’obiettivo di potenziare la generazione di reddito e modelli produttivi; l’implementazione di modelli produttivi e imprenditoriali per proporre meccanismi che favoriscano modelli produttivi sostenibili dentro e fuori dai centri di detenzione, promuovendo l’inclusione lavorativa ed economica.