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Palestina
Nov 2023

Appello umanitario urgente per Gaza

BLOCCA ANCHE TU L’OPERAZIONE DI ISRAELE

“Tutto è cambiato, non c’è una pietra che stia sopra l’altra, non riconosco più la mia città”, ci dice Mohamed da Jabalia, al nord di Gaza City. Mohamed è uno dei volontari del progetto condiviso a Gaza da Progettomondo e Acs e, dopo essersi inizialmente allontanato dalla città con i suoi 4 figli, ha deciso di tornarci, a costo di perderci la vita.
“La gente ha paura, è senza niente. 
Nella scuola dell’UNRWA a Jabalia ci sono stipate ormai 3mila persone. Ho camminato 4 ore per trovare una cisterna da 20 litri di acqua potabile. Non c’è un posto sicuro. I miei figli, tra i 3 e i 7 anni dormono appena 2 ore al giorno, sono sfiniti. Gaza è come un grande carcere a cielo aperto e non sappiamo dove andare, dove spostarci, dove rifugiarsi. Chiedere a 1 milione di persone di spostarsi in massa a sud del Paese non ha senso. Per questo ho deciso di restare a casa, nonostante tutto”.

Qui la video testimonianza di Karam, altro volontario del nostro progetto

BLOCCA ANCHE TU L’OPERAZIONE DI ISRAELE

Gli abitanti della Striscia di Gaza nella notte hanno ricevuto sui loro telefoni un avvertimento da parte dell’esercito israeliano per l’evacuazione di tutta la zona nord e centrale della Striscia entro le 14 ora locale del 13 ottobre.
Anche le Nazioni Unite hanno ricevuto la stessa comunicazione per la messa in sicurezza di tutto il loro staff e strutture, comprese scuole ed ospedali.
L’area è sotto incessanti bombardamenti da cinque giorni, le strade sono distrutte. A Gaza non esiste un luogo sicuro. Non c’è elettricità né benzina.

“Questa richiesta da parte di Israele è irragionevole, non è possibile spostare oltre un milione di persone in poche ore. Sostenere le ragioni di questa decisione oggi significa lasciare indietro civili innocenti che hanno diritto ad essere protetti, inclusi i più vulnerabili tra cui anziani, sfollati, degenti, e centinaia di migliaia di bambini”, scrivono le reti AOI, CINI, LINK2007 – e con loro Progettomondo – per chiedere al Segretario generale ONU al sottosegretario Blinken che si trova in Medio Oriente, alla Presidente UE Von Der Leyen, la cui visita in Israele è prevista per oggi 13 ottobre, di bloccare l’operazione annunciata da Israele prima che gli scenari prospettati dagli esponenti del suo Governo, a partire dal Primo Ministro, diventino realtà.

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