news

Home News Giustizia
a-gaza-lacqua-e-priorita
Giustizia
Palestina
Ago 2024

A Gaza l’acqua è priorità

Dopo dieci mesi dal conflitto in Palestina, l’emergenza acqua è sempre più impellente all’interno della Striscia di Gaza.
I desalinizzatori che si trovavano sul territorio, nelle zone di maggiore socialità e vicino alle scuole, sono ormai tutti stati distrutti dalle bombe, compresi quelli realizzata da Progettomondo e Acs prima del 7 ottobre scorso, nell’ambito del progetto Greening the future.
Dall’aprile del 2023, infatti, Progettomondo è divenuto parte attiva di un progetto con capofila ACS, Associazione di cooperazione e solidarietà di Padova, proprio con l’obiettivo di contribuire al potenziamento dei servizi di base nel Governatorato Nord di Gaza, fornendo nuove fonti di acqua potabile, come pozzi e fontanelle.
Tutto quello che avevamo già realizzato è stato distrutto”, commenta Meri Calvelli, coordinatrice e responsabile delle attività di Progettomondo e Acs in Palestina, che è rientrata in questi giorni da Gerusalemme.
Nella Striscia c’è solo l’acqua costiera, contaminata e inutilizzabile per il consumo. Ora Israele ha riaperto l’accesso a una sola compagnia. Dai punti di distribuzione partono le autobotti che raggiungono però soltanto le zone più di facile accesso. Qui la gente si mette in fila, in attesa di riempire le taniche, che deve pagare. Perché purtroppo persino bere è un privilegio di chi ha da parte qualche soldo. Fatta eccezione per l’acqua distribuita dagli aiuti umanitari, che sono risicatissimi, per il resto il servizio di distribuzione è a pagamento, un assurdo in una simile situazione”.

La mancanza di acqua, oltre a disidratazioni e decessi, ha favorito il proliferare di epidemie e gastroenteriti, visto che la gente si è adattata a dissetarsi persino con l’acqua del mare o trovata in strada pur di non ardere dalla sete.
Ogni giorno hanno accesso dalla Cisgiordania al massimo una trentina di camion di aiuti quando prima del 7 ottobre ne accedevano 500 e oggi ne servirebbero almeno il doppio.
“Le priorità della popolazione al momento sono due, cercare di raggiungere le zone di distribuzione dell’acqua e fare il possibile per recuperare il salvabile degli ospedali che ancora hanno qualche possibilità di prestare un minimo di soccorso”, dice Calvelli. “La mancanza di acqua potabile è una sofferenza subita dalla popolazione di Gaza da almeno vent’anni.  Anche prima del conflitto in corso, gli abitanti dovevano recuperare taniche o si arrangiavano con la raccolta della scarsa acqua piovana, sia per bere che per lavarsi e cucinare. Nei nostri interventi è quindi sempre risultata prioritaria la realizzazione di dissalatori e fontanelle, e ora questo impegno continua, più urgente che mai”.
Se i Water Point che fornivano acqua pulita a 5.000 studenti delle scuole direttamente interessate, insieme alle loro famiglie e alla comunità circostante, sono ormai ridotti in polvere, nei mesi scorsi Progettomondo ha lanciato una raccolta fondi proprio per realizzare nuovi Water Point, dotati di pannelli solari per erogare acqua sicura anche durante le ore in cui non c’è la corrente elettrica.
Sostenuta dalla sezione veronese del Festival Biblico di Verona  la raccolta prosegue per essere pronti a installare gli impianti il prima possibile.

dona ora

NOTIZIE CORRELATE

Giustizia
Bolivia
Set 2024

I 13 anni di Qalauma, centro di reintegrazione per i giovani boliviani

Qalauma compie 13 anni. Il Centro di reintegrazione sociale per giovani...
Giustizia
Italia
Set 2024

Giustizia di comunità. Un convegno internazionale a Cuneo

I principali esperti di giustizia riparativa e mediazione penale in Italia,...
Giustizia
Medio Oriente
Ago 2024

Stop alla guerra. È tempo di dare voce alla diplomazia di pace

Mentre la tensione a Beirut e in tutto il Medio Oriente...