Decine di case crollate o a forte rischio di cedimento, e ancora tanti marocchini che dormono all’aperto, fuori dalle abitazioni che potrebbero cadere da un momento all’altro. Arriva una prima puntuale conta dei danni dalla zona del Medio e Alto Atlante, dove stiamo focalizzando i nostri aiuti. Un’area in cui si teme più che altrove l’arrivo del freddo, viste le piogge e le temperature rigide che caratterizzano autunni e inverni.
Il potente terremoto avvenuto nella notte dello scorso 8 settembre ha colpito duramente anche la provincia di Azilal, nella regione di Béni Mellal-Khénifra, in cui ha sede la nostra Ong, e che si trova a poche centinaia di chilometri a nord dell’epicentro.
Sui social network circolano video che mostrano gli ingenti danni causati nei comuni della provincia. In particolare, un gran numero di douar è crollato, mentre molti residenti continuano a dormire fuori dalle proprie abitazioni, per evitare le conseguenze di potenziali scosse di assestamento o perché le fondamenta sono crollate.
Ad Ait Tamlil sono crollate 63 case e 14 sono a rischio crollo, qui sei persone hanno purtroppo perso la vita, tra cui cinque della stessa famiglia e una ragazza di tredici anni. Per quanto riguarda Ait Oumdis, invece, 123 sono gli edifici distrutti e tutte le restanti abitazioni sono a rischio controllo. Nel municipio di Demnate cinque edifici sono ceduti sotto le scosse di terremoto e due sono a rischio cedimento.
La provincia di Azilal è una delle 5 province della regione di Béni Mellal-Khénifra. Si estende su una superficie di 9.800 km quadrati ed è interamente montuosa, a eccezione di parte della grande pianura di Tadla e Haouz. La sua posizione geografica a cavallo tra le montagne del Medio e dell’Alto Atlante le conferisce un rilievo molto irregolare, un clima caldo in estate e freddo in inverno e livelli bioclimatici molto diversi. Le montagne della provincia racchiudono numerosi wadi (corsi d’acqua in paesi aridi) e fiumi, che la rendono una delle principali risorse idriche del Marocco. In questa provincia, l’81,83% della popolazione vive in aree rurali, occupandosi di agricoltura e allevamento.
Progettomondo, in collaborazione con Mezzaluna Rossa e AADEC, Associazione di Azilal per lo sviluppo, storicamente partner della nostra Ong, sta realizzando una raccolta fondi per portare beni di prima necessità nelle aree colpite. Le urgenze sono quelle di tende resistenti al freddo e al vento, materassi, servizi igienici mobili, indumenti adatti a temperature molto rigide, forni a gas, un generatore, cibo in scatola, faretti con pannelli solari e attrezzatura per cucinare. Preoccupa infatti l’arrivo arrivare dell’autunno in un’area del Marocco che, come detto, presenta inverni molto rigidi e piovosi. Le misure emergenziali sono finalizzate a evitare che le persone senza più un tetto si trovino ad affrontare il freddo senza un riparo.